Consorzio di bonifica Bacchiglione

Pratiarcati

Anche questo consorzio è di origine antica, ma fu riordinato e ricostituito verso la metà dell'Ottocento. Il suo comprensorio è già ricordato in una memoria del conte Sanfermo del 1810, ma la sua istituzione risale al 1850 con decreto 11 luglio 1850 n. 9441 della Luogotenenza delle Province Venete. Fino ad allora il suo comprensorio era limitato al solo bacino basso. Su di quest'ultimo tuttavia si riversavano le acque dei terreni superiori compresi tra i canali di Roncaiette e di Battaglia fino a Padova quando le chiaviche poste lungo il canale Roncaiette non riuscivano a contenerle a causa delle piene del medesimo. Pertanto con il citato decreto il perimetro del Consorzio viene esteso. Eminenti idraulici, Paleocapa, Bucchia, Turazza, Cavalletto studiarono la sistemazione generale del comprensorio per dare scolo naturale alle sue acque. Si pensò anche di fare scolare in laguna a Chioggia le acque consorziali per mezzo della botte delle Trezze secondo il piano Bossi. Nel contempo l'amministrazione provvide alla sistemazione interna del comprensorio per agevolare lo smaltimento delle acque dei terreni più elevati nei canali regi a sollievo della parte bassa. Nel 1872, in base al piano elaborato dagli ingegneri Aita e Trevisan, il comprensorio fu suddiviso in tre "sezioni": "Alta", "Media" e "Bassa". Ad ognuna di esse fu assegnato un condotto che recapitava le acque nei canali Roncaiette e Cagnola. Primo riparto scarica in Roncaiette per mezzo dello scolo Maestro, il secondo scarica in Roncaiette per mezzo dello scolo Mediano, il terzo, diviso in due parti , la zona alta scarica nel canale Cagnola tramite lo scolo Bolzano per la chiavica Madonetta, la zona bassa raccoglie oltre alle acque proprie le eccedenze del I e del II e della zona alta del III e le tiene imbacinate nei propri terreni finchè possano scaricare nel canale di Roncaiette per la chiavica dei Cessi e in canale Cagnola per i chiaviconi di Bovolenta. Le opere principali vennero eseguite dal 1870 al 1878. Nello Statuto pubblicato nel 1888 l'estensione del territorio del comprensorio risulta essere di 9415,193 ettari ed è compreso fra i seguenti confini: strada di circonvallazione di Padova, R. canale Battaglia, R. canale Roncajette, R. canale Cagnola e il canale Biancolin. Lo scopo dichiarato era quello di scolo delle acque dei fondi consorziali e di difesa dalle acque del canale Biancolin a sinistra e da quelle dei condotti di proprietà consorziale. Il territorio è diviso in tre sezioni alta, media e bassa. Come consorzio di difesa provvede in concorso agli opificianti di Pontemanco e Mezzavia alla manutenzione e sorveglianza dell'argine sinistro del Biancolin e da sé alla sorveglianza degli argini e condotti consorziali. I suoi organi di governo sono l'Assemblea generale, il Consiglio dei delegati, la Deputazione Consorziale, il Presidente Nel 1909 febbraio 28 è approvato un nuovo statuto nel quale scopo dichiarato del Consorzio è duplice scolo delle acque e bonifica dei terreni bassi. Con D.M. 17 dicembre 1907 confermato dal successivo 13 luglio 1913 n. 3195 il Consorzio ottiene la concessione per l'esecuzione delle opere di bonifica naturale di I categoria dei terreni paludosi secondo il progetto redatto dall'ing. Agostino Zanovello il 30 ottobre 1904. Con delibera 17 novembre 1920 l'Assemblea dei Consorziati decide di sostituire al sistema di bonifica naturale quello del sollevamento e dello scarico meccanico delle acque secondo un progetto redatto dagli ing. Francesco Pasini e Agostino Zanovello (A causa della guerra i costi del materiale e della manodopera erano aumentati sensibilmente per questo l'Assemblea decide di soprassedere al progetto di bonifica naturale e procedere con quello di bonifica meccanica). Con decreto 20 marzo 1922 il MLP dopo avere dichiarato privo di effetto il decreto del 1907 concesse al Consorzio l'esecuzione delle opere di bonifica secondo il progetto Pasini Zanovello. L'opera viene finanziata dall'Istituto Federale di Credito per il Risorgimento delle Venezie e dal Consorzio di credito per le opere pubbliche e da altri istituti. Lo statuto deliberato dal commissario prefettizio Francesco Marzolo il 3 novembre 1931 abbraccia appieno il concetto della bonifica integrale, assumendosi l'onere dell'esecuzione e della manutenzione delle opere di bonifica, oltre che l'irrigazione, la trasformazione fondiaria, la costruzione di strade e la fornitura di acqua potabile. Con delibera commissariale dell'8 febbraio 1929 si modificano l’ufficio amministrativo e quello tecnico. Per il secondo la parte attinente all'esercizio e alla manutenzione delle opere già eseguite è affidato all'ingegnere consorziale A. Zanovello, mentre per quanto attiene agli studi e all'attuazione dei nuovi lavori di bonifica è istituito un nuovo posto di ingegnere. L'ufficio tecnico viene distinto in due sezioni: esercizio e manutenzione; lavori.

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